Lettera ai parrocchiani

Lettera ai parrocchiani

By In Bollettino, News, Parrocchia On 22 Marzo 2020


Cari parrocchiani, amici e frequentatori del nostro santuario un caro saluto a tutti voi. La pace del Signore sia con ciascuno di voi.

Siamo chiusi nelle nostre case, anch’io nella casa canonica, e dobbiamo restare in casa, #IORESTOACASA! Questo sacrificio e questa forzata lontananza dagli altri e perfino dalle celebrazioni in chiesa è un atto di responsabilità e di amore: sì perché è l’unico modo che abbiamo per impedire al virus di diffondersi, per riuscire a vincerlo. Ce lo chiedono le autorità civili, ce lo chiedono i nostri vescovi e vedete che anche il santo Padre Francesco vive questo isolamento fisico, pur con gesti di grande vicinanza spirituale. Ce lo chiedono soprattutto coloro che stanno operando in prima linea, spesso con eroismo silenzioso e a rischio della propria vita, medici, infermieri, ausiliari, ricercatori, forze dell’ordine. A loro va il nostro GRAZIE, dal profondo del cuore, con tutta la nostra stima e sostegno.

Ma come sostenerli, come sostenerci tra noi, come essere di aiuto agli ammalati soprattutto più gravi?

Con l’amore. Questo ci ha insegnato Gesù nel vangelo. Obbedendo alle regole per amore, cercando di star bene in famiglia con pazienza e amore, con tanti piccoli gesti di amore in casa e verso gli altri (una telefonata, un messaggio, un aiuto se occorre la spesa o un farmaco…), soprattutto con una cosa che possiamo fare tutti con la preghiera. Affidandoci gli uni gli altri a Dio, che rimane Padre, a Gesù il guaritore e salvatore che ha dato la vita per noi, chiedendo l’intercessione di Maria la nostra Madre umile e potente.

Le occasioni e i modi non mancano: dalla preghiera personale, con i figli e insieme in famiglia, seguendo le s. messe o il rosario alla televisione, leggendo il vangelo, video messaggi sul cellulare …

In questo tempo di paura, di preoccupazione, di smarrimento, di lontananza, come parrocchia vorremmo rafforzare i legami e che ci sentiste vicini: noi sacerdoti abbiamo la gioia e il grande dono di celebrare ogni giorno, sia pure “a porte chiuse” la santa messa, vi portiamo tutti in quell’offerta del pane e del vino che diventano il corpo e il sangue di Cristo, la comunità delle nostre suore vive come le vostre famiglie isolata, ma vi è vicina e prega con voi e per voi.

Perché sentiate questa vicinanza, perché possiamo rafforzarla insieme, suoneremo al mattino e alla sera prima della celebrazione della s. messa le nostre campane (alle ore 8 e alle ore 18), perché sentiate che il Signore c’è, è in mezzo a noi, sta accanto a voi. Così pure suoneremo l’Angelus al mattino a mezzogiorno e alla sera affidandoci e affidandovi a Maria, alla nostra Madonna delle Grazie. La nostra Basilica rimane comunque sempre aperta (con il tabernacolo e l’icona della Vergine sono sempre illuminati).

C’è un’ultima cosa che vorrei dirvi: La diocesi ha lanciato un’iniziativa semplice ma molto importante:

#CIAO COME STAI? Che suggerisce e invita a telefonare alle persone che vivono sole o alle quali può far piacere sentire una voce, ricevere una telefonata. Proviamo a farlo e saremo più uniti e più forti.

Un abbraccio affettuoso pur a distanza dal vostro parroco. Don Lorenzo


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