Altari e dettagli artistici
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Altari e dettagli artistici

Altare del SS Sacramento

altare-santissimoQuando si è appena sotto la cupola lo sguardo è attratto dall’altare del Santissimo Sacramento, a sinistra, guardando l’altar maggiore. Qui ogni piccolo, grande particolare ci riconduce a Gesù Eucaristia: dal prezioso tabernacolo, alle grandi statue poste ai lati, allo straordinario altare intarsiato , alle vetrate policromi, fino alla decorazione delle pareti. Il paliotto della mensa finemente intarsiato, presenta al centro la straordinaria «ultima cena» che risale alla prima metà del Settecento.  A volte la luce del mattino penetra dalle finestre illuminando in maniera calda e avvolgente questo luogo sacro favorendo il raccoglimento e la preghiera dove è custodito Gesù Eucaristia, dono di salvezza per l’umanità intera

Altare B.V. del Rosario

altare-beatavergineDi fronte, l’altare della Beata Vergine del Rosario voluto dalla confraternita del Rosario, molto attiva già in epoca antica quando ancora c’erano i Padri Domenicani; più volte rimaneggiato e abbellito, ora si presenta imponente, con le quattro colonne che reggono un frontone ricco di statuette di angeli. Al centro la madonna con in braccio il bambino seduta su un trono in legno dorato.

Altare di Santa Apollonia

altare-apolloniaA sinistra, guardando l’altare maggiore, si è davanti all’altare di Santa Apollonia già presente anche nella chiesa antica e nominato nella descrizione della visita pastorale del vescovo Barozzi nel 1489. Oltre ai preziosi elementi marmorei architettonici provenienti da una chiesa omonima sconsacrata di Venezia, al centro ora c’è una bella Pala dell’inizio del XIX secolo nella quale sono raffigurate Sant’Apollonia, Sant’Agata, Santa Margherita da Cortona e Santa Cecilia; sono rappresentate insieme perché erano considerate, dalla pietà popolare, le sante dei poveri e dei malati.o.

Altare di San Domenico

altare-domenicoIn una chiesa di un convento Domenicano non poteva mancare un altare dedicato a San Domenico anch’esso già presente nella chiesa antica, dopo molte modifiche eseguite nel tempo, ora spicca al centro la preziosa Pala di Antonio Zanchi della fine del 1600 che interpreta la pia tradizione della consegna, da parte della Madonna, di un miracoloso ritratto di San Domenico a un frate domenicano. Insieme sono la Maddalena e Santa Caterina.

Altare di San Vincenzo

altare-vincenzoL’ultimo altare dalla parte sinistra è dedicato a San Vincenzo, santo Domenicano della metà del Trecento che era venerato e famoso già in antico per la sua grande capacità nel convertire le persone che incontrava e anche per le miracolose guarigioni.

Altare di San Bovo

altare-sanbovoNella parete opposta troviamo un altare degli inizi del Settecento che ne ha sostituito uno precedente dedicato a San Pietro. Quello che ora vediamo è dedicato a San Bovo protettore degli allevatori e dei bovini stessi.  Fu eretto infatti alla fine del Settecento e primo decennio dell’Ottocento, dopo una grande pestilenza che nella zona aveva decimato il bestiame mettendo a dura prova l’economia della città.  Nella pala centrale, oltre a San Bovo che nel vessillo porta proprio l’immagine di un bue,  sono presenti anche San Pietro e San Paolo sicuro riferimento alla precedente dedica di questo altare.

Cappella Santa Teresa di Lisieux

cappella-santateresaInteressante e la storia della cappella che ora ospita il piccolo altare e la statua di Santa Teresa di Lisieux , santa di origine francese della fine del 1800, che nonostante  la sua breve vita, ha lasciato profonde tracce di  una spiritualità profonda e intensa  lasciando anche innumerevoli scritti. Fu proclamata «dottore della chiesa» nel 1997 da Giovanni Paolo II. La cappella ospita anche il fonte battesimale in pietra, per la prima volta presente nella Basilica di Santa Maria delle Grazie l’8 settembre 1839; in effetti precedentemente il Battesimo veniva somministrato solo al Duomo, non senza screzi tra le due parrocchie durante i secoli precedenti.

Altare di San Tommaso D’Aquino

altare-antonioSegue un altare dedicato a San Tommaso D’Aquino già presente all’inizio del 1600, nel corso degli anni più volte rimaneggiato. Due angeli con cartiglio dedicatorio pertinenti all’antico altare furono collocati, e ancora si conservano, sopra al portale di ingresso alla Basilica.
La struttura che vediamo ora risale alla fine del 1700 inizi 1800. Molto suggestiva la pala dedicata a San Tommaso D’Aquino opera della fine del 1600 di A. Zanchi, che vede al centro il Santo seduto nel suo luogo di preghiera e meditazione col corpo girato, e il capo rivolto leggermente verso l’alto dove ci sono Santa Caterina da Siena e sant’Antonio di Padova.

Altare di San Sebastiano

altare-sansebastianoL’altare di San Sebastiano era già presente nell’antica chiesa, se ne ha notizia perché consacrato dal vescovo Francesco Santi nel 1479. Molto probabilmente nello stesso altare era presente anche una immagine di San Rocco che con San Sebastiano sono venerati come protettori dalla peste. L’altare attuale risale al XVIII secolo con interventi di sistemazione e ristrutturazione nel 1811 e 1820. La tela, opera del pittore veneziano Alberto Calvetti, è datata tra il 1695 e 1705.
Spicca al centro la figura del santo trafitto dalle frecce, ha le braccia allargate e lo sguardo rivolto all’alto. Ai suoi piedi, seduto a sinistra, San Giovanni Battista che tiene la croce di canna e la coppa del battezzatore mentre a destra, inginocchiato il santo teologo domenicano Raimondo de Penãfort già presente anche nelle statuine di legno del coro.


Tra il 1850 e 1868 furono realizzate e sistemate entro nicchie nelle pareti della chiesa 15 grandi statue di personaggi dell’Antico e Nuovo Testamento, tutti in qualche modo legati alla vergine Maria: la creatura umana che entrò a far parte del mistero della Redenzione. Opere di Luigi e Pietro Zandomeneghi e Valentino Panciera detto Besarel.

Costantia
Daniel
David
Debora
Elisabeth
Humilitas
Maria Soror Moysis
Oratio
Simeon
Anna
Ioannes Baptista

Cappella della Pietà, ora sede dell’adorazione quotidiana di Gesù Eucaristia

altare-pietaL’altare e il crocifisso che sono nella successiva cappella della Pietà, erano nella chiesa di San Martino e furono collocati nella Basilica di Santa Maria delle Grazie in onore dei caduti della Prima guerra mondiale. Quando fu sancito che i monumenti o sacelli ai caduti andavano collocati preferibilmente fuori dalle parrocchie, la cappella venne dedicata la preziosissimo sangue di Gesù.

Un nuovo sguardo alla grande aula ci fa apprezzare nell’insieme la bellezza e l’armonia degli apparati e della decorazione e ci consente ci accogliere a pieno l’atmosfera di raccoglimento e preghiera prima di entrare nella cappella della Pietà che ora è sede dell’adorazione quotidiana di Gesù Eucaristia.
La cappella è così chiamata proprio per la presenza del frammento di affresco venuto alla luce nel 1736, ma pertinente alla chiesa antica, alla ripresa dei lavori dell’attuale chiesa.
E’ posta al centro dell’elegante altare in marmo verde ed è stato datato alla fine del Quattrocento.
Maria ha lo sguardo abbassato, rivolto a suo Figlio morto; ha una mano alzata, aperta, espressione del suo immenso dolore, molto diversa dalla mano che vediamo sull’icona bizantina, dolce, chiusa, che ci ricorda la carezza di una mamma premurosa.
Due aspetti di indescrivibile amore della Madonna verso il Figlio. Ai lati dell’altare due statue molto espressive della fine del 1600: San Bartolomeo apostolo e San Matteo Apostolo.
Alle pareti anche in tempi recenti sono state sistemate importanti opere pittoriche; di particolare suggestione, anche se ha subito danni durante l’incendio del 1965, «San Francesco in adorazione di Gesù crocifisso» opera di Antonio Zanchi della fine del 1600.

L'odighitria, l'icona Bizzantina della Basilica delle Grazie

Prosegui la lettura con la pagina dedicata all’icona bizzantina della Madonna delle Grazie. L’Odighitria, colei che indica la via.